Disaccordi che ricordano contenziosi giudiziari in cui l’amministratore di condominio a Milano è chiamato a mettere pace, come un giudice al di sopra delle parti. Eppure tutelarsi dai rumori molesti in condominio è semplice. Intanto facciamo chiarezza.

Quante ore di sonno perse per colpa dei vicini rumorosi… Non se ne può più di sopportare mobili che vengono trascinati e musica ad alto volume! Ed ecco che scattano le liti.

Disaccordi che ricordano contenziosi giudiziari in cui l’amministratore di condominio a Milano è chiamato a mettere pace, come un giudice al di sopra delle parti. Eppure tutelarsi dai rumori molesti in condominio è semplice. Intanto facciamo chiarezza.

Definizione di rumore molesto
I rumori per essere considerati molesti devono causare disturbo a un gruppo di persone, avere una certa intensità e ripetersi nel corso del tempo. In pratica, la tranquillità pubblica e la qualità della vita del palazzo devono essere costantemente tutelate. Le fonti di rumore in un condominio possono essere tante e di diversa natura. Da nord a sud dello stivale i rumori meno tollerati sono: i tacchi delle scarpe femminili, i latrati dei cani, il rumore della lavatrice nelle ore notturne e infine l’immancabile volume della televisione.

Orari in cui è concesso fare rumori
Ogni regolamento di condominio contiene sia gli orari in cui è possibile fare rumore, sia gli orari in cui bisogna rispettare il silenzio. In generale, le ore in cui è possibile martellare una parete o attivare un condizionatore sono quelle mattutine dalle 08:00 alle 13:00 e quelle serali dalle 16:00 alle 21:00. Ovviamente questi orari variano da palazzo a palazzo. In ogni caso, prima di procedere per vie legali o innescare litigi bisogna conoscere bene le tempistiche in cui è possibile fare festa nel proprio condominio.

L’assemblea condominiale è la soluzione?
I vicini non vogliono saperne di smettere con i rumori molesti a qualsiasi ora? Basta chiedere aiuto a Mauro Bonomi: organizzando un’assemblea straordinaria in cui mettere all’ordine del giorno il problema, esponendo la difficoltà insieme ad altri condomini a cui non è possibile riposare. Parlandone direttamente con l’accusato presente in riunione, se necessario preparando anche una raccolta firme. È un modo per far rendere conto al condomino rumoroso l’entità della questione.

Contro i rumori molesti ci tutela la legge
Per contrastare i rumori molesti bisogna affidarsi al diritto giurisprudenziale? Esistono codice civile e penale…
Rumori molesti codice civile: la riforma del condomino entrata in vigore il 18 giugno 2013 dà ai condomini una nuova possibilità, l’art. 70 disp. att. codice civile. Con questa legge l’amministratore può sanzionare i condomini rumorosi fino a 200 euro (aumentabili a 800 euro in caso di recidiva) per le ipotesi di inosservanza del regolamento di condominio. In ogni caso, la sanzione deve essere approvata in assemblea con delibera impugnabile entro 30 giorni.
Rumori molesti codice penale: in questo caso l’articolo di riferimento è il numero 659 comma uno, che recita: “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro”.
C’è una precisazione da fare: il reato non diventa perseguibile penalmente se i rumori sono percepiti solo nell’appartamento adiacente a quello dei vicini rumorosi. In pratica, i disturbatori condominiali devono essere sentiti anche da altri condomini per dare seguito al percorso legale.
C’è anche un’altra soluzione entrata in uso nella pratica giurisprudenziale: la normativa anti-stalking. Può essere usata anche per denunciare inquilini accusati di rumori molesti. A dettare legge è l’art. 612 del codice penale che può essere applicato a tutte quelle situazioni capaci di “creare inquietudine a chi le subisce”.